la primavera giace deserta, scuro come velluto il fossato si snoda al mio fianco senza immagini riflesse. soli a splendere sono dei fiori giali. mi porta la mia ombra, come la sua nera custodia un violino. la sola cosa che voglio dire brilla fuori dalla mia portata come l’argento del banco dei pegni. tomas tranströmer
e il merlo soffiò sulle ossa dei morti col suo canto. seduti sotto un albero, sentivamo il tempo affondare sempre di più. il cimitero e il cortile della scuola s’incontrarono e confluirono come due correnti in mare. il suono delle campane si avviò nell’aria portato dalla morbida leva dell’aliante. lasciarono un più grande silenzio sulla [...]
con un sospiro gli ascensori iniziano a salire in alti edifici fragili come porcellana. fuori sull’asfalto si fa caldo il giorno. i segnali hanno le palpebre abbassate. la terra una salita verso il cielo. cima dopo cima, nessuna vera ombra. voliamo avanti a caccia di te per l’estate in cinemascope. e di sera sono un [...]
come una sonda mi trascino sul fondo. mi si attacca tutto ciò che non serve. indignazione stanca, ardente rassegnazione. i boia vanno a prendere pietre. dio scrive sulla sabbia. stanze silenziose. i mobili stanno pronti a spiccare il volo al chiaro di luna. entro in me stesso lentamente per un bosco di vuote armature. tomas [...]