ogni notte al rintocco delle 11 arriva fin qui la foresta morta. accuratamente tagliata e deposta in mucchi sui tanti vagoni del treno. il treno è lungo – molto lungo. e un vento levandosi una volta ha attraversato cantando tutte le chiome degli alberi. lars gustafsson
la grande bolla del silenzio di ottobre sta sospesa sui boschi. nemmeno un grido di uccello. chi respira piano può sentire il pedale sordo dell’esistenza, il tono del violoncello, condensatore mormorante nella via dei tralicci. lars gustafsson
dicembre è sempre stato il mese in cui si smetteva di esistere. si diventava una parentesi nel buio, o poco più. si accendevano lanterne, lampade e candele. ma era evidente che non bastavano contro il fiume straripante delle tenebre. è facile capire un messaggio natalizio più pagano, più primitivo: a qualsiasi costo con torce [...]
da bambino sognavo cose che appartenevano alla veglia volevo portarle dentro il sogno, allora venivano, silenziose, e si fermavano: uccelli di legno, biglie, piccoli morbidi animali dagli occhi di vetro dipinto silenziosi si infilavano nella mano. poi giungevano nel sogno strani oggetti. volevo respingerli e sempre ugualmente deluso mi svegliavo con la mano vuota. membrana [...]
ascolta bene… allora sentirai un rumore che cresce. poi di nuovo più nulla, solo la tenebra più fitta. piccoli battiti fragili come di un … orologio, e poi ancora quel suono grave. io ti dico: non c’è alcun pericolo, sono solo treni merci in viaggio nella notte, vengono da lontano e spariscono, stanno nel buio, [...]