io crebbi in un silenzio arabescato, in un’ariosa stanza del nuovo secolo. non mi era cara la voce dell’uomo, ma comprendevo quella del vento. amavo la lappola e l’ortica, e più di ogni altro un salice d’argento. roconoscente, lui visse con me la vita intera, alitando di sogni con i rami piangenti la mia insonnia. [...]