nulla, nessuna forza può rompere una fragilità infinita.
guido ceronetti
nulla, nessuna forza può rompere una fragilità infinita.
guido ceronetti
quando pronuncio la parola Futuro,
la prima sillaba già va al passato.
quando pronuncio la parola Silenzio,
lo distruggo
quando pronuncio la parola Niente,
creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.
wislawa szymborska
“This year, we pay special tribute to the women who suffered in the Holocaust. Mothers and daughters, grandmothers, sisters and aunts, they saw their lives irrevocably changed, their families separated and their traditions shattered. Yet, despite appalling acts of discrimination, deprivation and cruelty, they consistently found ways to fight back against their persecutors.
They joined the resistance, rescued those in peril, smuggled food into ghettos and made wrenching sacrifices to keep their children alive. Their courage continues to inspire. On this Holocaust Remembrance Day, let us honour these women and their legacy. Let us pledge to create a world where such atrocities can never be repeated.”
UN Secretary-General Ban Ki-moon, 27 January 2011
gioia di cantare come te, torrente;
gioia di ridere
sentendo nella bocca i denti
bianchi come il tuo greto;
gioia di essere nata
soltanto in un mattino di sole
tra le viole
di un pascolo;
d’aver scordato la notte
ed il morso dei ghiacci.
antonia pozzi. pasturo, 12 agosto 1933
sarà d’estate, per le azzurre sere -
tra le spighe che pungono, i sottili
fili calpesterò dell’erba sui sentieri;
i piedi ne sentiranno la frescura
e la testa lascerò nuda
inumidirla il vento, mentre sogna
non dirò nulla, non penserò nulla.
ma dall’amore infinito presa
l’anima mia non avrà più confini.
lontano andrò – ben lontano,
zingaro errante, natura.
sarò felice, come se fosse
con me una donna
g. ceronetti
devi cercare i passi del futuro
e calpestare il cielo delle pozze.
il blu di un’altra voce, l’aria pura,
la perla di un dolore ben sofferto
e la luce animale della gioia
devi cercare la vita che ti cerca,
il cielo fatto a pezzi delle pozze.
juan vicente piqueras
verrà la morte e avrà i miei occhi
ma dentro
ci troverà i tuoi
michele mari
le visite, le vite si dileguano, la casa cede, nessun racconto la sorregge più.si scardina la pietra, si schianta la trave del tetto. oscillo ancora nella baraonda del crollo, un ultimo colpo di dondolo in mezzo alla polvere. aria mi arriva in faccia, a intervalli regolari come un respiro, si avvicina mi scompiglia i capelli, un fiato forte viene incontro al mio, lo sovrasta, lo spegne. la cataratta dei lampi si è placata, io sono un soffio sopra le macerie.
erri del luca
… visto da lontano, il nostro viandante è una macchia scura
su un orizzonte dove << i lupi si saziano di vento >>,
in un paesaggio di alberi spogli e di fienili vuoti.
… chissà, ora, che faccia farebbe il nostro uomo se ci mettessimo
al suo fianco e cercassimo di attaccare discorso
chiamandolo per nome.
se gli dicessimo:<< ti abbiamo riconosciuto. tu sei françois villon, uno dei più grandi poeti di ogni epoca>>.
sabastiano vassalli