erri de luca e il pubblico di salerno salutano sarajevo

erri de luca. 2011 copyright salvatore marrazzo

le città scrivono sulle facce dei cittadini, anche poco, una parola sola. per esempio su quella di vojka, sarajevo ha scritto solamente: “aspetta”. e lei ha obbedito mantenendo la sua bellezza sotto i capelli bianchi, per ordine di una città che le nega il diritto d’invecchiare. sulla tua ha voluto scrivere alla russa “zmi” (“stringi”) ed è venuto fuori il tuo sorriso. se ti avesse detto di sorridere tu l’avresti mandata al diavolo. ma la città non voleva quello da te, voleva invece i versi di uno che non si è fatto sradicare dal campo, voleva i versi di assedio, di concime per i fiori di gennaio: perché il mandorlo sei tu, izet.
tuo erri
erri de luca

ho creduto

maram al-masri. 2010 copyright salvatore marrazzo

ho creduto
che fossero i tuoi passi
i battiti
accellerati
del mio cuore…
maram al-masri

    vento

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    il vento che sveglia il mare e libero lo acclama
    lo ama lontano,
    l’acqua che in sé trova la sua sorgente nuova,
    eternamente squillante l’istante che sopravviverà…

    …volando il silenzio dei prati
    con la farfalla che a sera muore di luce
    e dal bianco dei fiori più bianca ascende
    alla finestra d’una sola casa,
    a un bambino sbadato d’eternità…

    (lasciategli i sogni
    lasciategli la morte,
    inebriatelo di calma!)

    eromperà dilagante rifuso dai suoi verdi piani
    dall’acqua in un sol giro l’orizzonte in alto.
    alfonso gatto

    corpo nudo

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    ci spogliammo.
    chiudemmo fuori dalla porta
    le case, i cani,
    i giardini, le statue,
    la morte.
    ghiannis ritsos

    al sole

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    al sole sul mio letto  dopo l’acqua
    al sole e all’enorme riflesso del sole sul mare
    sotto la mia finestra
    e ai riflessi e ai riflessi dei riflessi
    del sole e dei soli sul mare
    negli specchi
    dopo il bagno il caffè le idee
    nudo al sole sul mio letto abbarbagliato,
    nudo solo demente
    io!
    paul valéry

    come un naufrago

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    come un naufrago incolume mi volgo
    e vedo, inteneriti dal passato,
    alle mie spalle, oceani di rare
    viole, di silenziose primule.
    è già un sogno lontano più del cielo
    il paesaggio di germogli azzurri
    che il trasparente aprile intiepidiva.
    il tempo è dileguato senza moto:
    le farfalle che volano pudiche,
    i fiori violenti, l’irta quiete…

    e so ancora atterrirmi ad un accento
    che disaccordi con la fioca musica
    dei campi? alzare il capo, puerilmente,
    angosciato dai baratri celesti
    tra i veli tranquilli delle nuvole?
    se l’iroso usignolo nell’azzurro
    arido, esala i suoi canti diurni,
    lo ascolto ardente, ma non ho speranza.
    io non sogno, son veglio…
    pier paolo pasolini

    alla mia nazione

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
    ma nazione vivente, ma nazione europea:
    e cosa sei? terra di infanti, affamati, corrotti
    governanti impiegati di agrari, prefetti codini
    avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
    funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
    una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
    milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
    pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
    tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
    proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
    proprio perchè fosti cosciente, sei incosciente.
    e solo perché sei cattolica, non puoi pensare
    che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
    sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
    pier paolo pasolini

    il tempo avvilisce

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    il tempo avvilisce vramente tutto,
    anche le rose.
    non entrate vi prego. dentro
    non trovereste che ortiche, erbe
    selvatiche pungenti, vecchie
    ossa che sembrano sassi, barattoli,
    vele che non volano più.
    così è per tutti
    gli uomini che non furono santi.
    consolatevi altrove.
    è vero. in fondo all’orto
    ho sepolto i miei cari.
    dietro è la selva delle parole inutili
    e passo le mie notti a contare le stelle.
    quella fiammella è un fuoco fatuo?

    invece non è vero niente.
    io tengo la chiave d’una grande valle.
    in cima rupi altissime e i piani
    prima sassosi, poi verdi digradanti
    e boschi campi prati
    e vigne dentro le ombre azzurre
    e in fondo le scogliere sprofondano nel mare
    e sopra il mare volano le farfalle.
    fausto melotti

    proporzioni

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    la sensibilità in proporzione alla statura. pensiamo sensibilissimo l’uomo, e poi in scala: i cani, i gatti, gli uccelli, le tartarughe, gli insetti che schiacciamo tranquillamente senza rimorso. perchè? un fungo atomico che divora una regione è una grande tragedia. alla stesso modo una metropoli di formiche, operai laboriosi, eroici soldati, cittadini esemplari, un formichiere la fa sparire in un baleno. l’universo è tanto grande e non si accorge di nulla.
    fausto melotti

    scintillio

    untitled 2011. copyright salvatore marrazzo

    lo scintillio
    l’altra parte del cielo
    la terra
    e io.
    georges bataille