io straripai

fiume.2018©salvatoremarrazzo

io straripai nel tuo letto stellato

dove anche il variare più innocuo
sapeva di fine, di trauma,
di piaga.

io contai la tua solitudine:

erano fionde e collane incostanti
che traboccavano
da una trapunta di anni.

e qualche tralcio d’edera
ancora piove arcobaleni
sulla mano.

con lingua spedita
mi parla di te
e si attorciglia ai miei mattini.
li sferza una voragine di brame.

quanto t’ho amato in silenzio!
quanto spergiuro di tempo
ritolto dal legno…

e quanti inutili calici ti porsi!

tutto inghiottito nel nulla,
in un grumo,
in un tonfo.

monia gaita

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