in perpetua afflizione giriamo attorno
alle mure altissime del gineceo
tra le donne qualcuna c’è che canta
indoviniamo le loro abluzioni di lacrime
i loro occhi dalle grate ci spiano
le loro mani ci gettano ritagli d’unghie
torsoli di mela monete dentini guasti
gusci di arachidi ditali fili
pezzetti di carta con macchie e graffi
dove nulla è leggibile e dove tutto
illumina
guido ceronetti