la cosa più importante quando cominciammo a scrivere
non era tanto creare versi
quanto nei versi riabilitare l’amore.
su tutto quanto ci circondava aleggiava l’ombra della guerra passata.
era necessario a noi stessi e alla gente intorno a noi
scoprire la bellezza delle mattinate d’inverno,
il valore di un sorriso al finestrino del treno dei gitanti.
era necessario riabilitare tutte le parole dell’uomo
perché da coltello fino a erba
tutte erano macchiate di sangue.
scrivere una poesia
era la stessa cosa che piantare una betulla in un parco a venire
o
istallare un campanello a una porta.
(…)
izet sarajilic