il bene ostinato

paolo rumiz. 2011 copyright salvatore marrazzo

vorrei domandargli se non lo assale mai lo sconforto, se aiutare l’africa non è un’ impresa folle, insensata. è tutto troppo grande, fuori misura quaggiù. ma so già la sua risposta. la stessa del padre comboniano incontrato per strada. sarebbe:” guarda gli occhi di queste donne e capirai che vale la pena”. ed è vero, qui la risposta è nella donna, perché in africa abita la madre. sento nel buio il suo stato d’allerta, il suo sonno a  intervalli, la sua preghiera. la sua gioia e la sua disperazione.
e allora arriva la seconda domanda, questa volta a me stesso. come faccio a tornare a casa e riadattarmi a un posto in cui non mi riconosco più già da anni, un mondo dove i vecchi sono reclusi, gli adulti hanno disimparato a cantare, i vicini non si parlano, i bambini non giocano e i giovani hanno rinunciato a cambiare il mondo? come farò a sopportare, ora, quello che mi faceva soffrire già prima del viaggio, una terra dove gli animali non pascolano, l’acqua di dio è sequestrata ai liberi, la rapina del pubblico bene diventa normale e nessuno più racconta storie accanto al fuoco?
paolo rumiz

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