le città scrivono sulle facce dei cittadini, anche poco, una parola sola. per esempio su quella di vojka, sarajevo ha scritto solamente: “aspetta”. e lei ha obbedito mantenendo la sua bellezza sotto i capelli bianchi, per ordine di una città che le nega il diritto d’invecchiare. sulla tua ha voluto scrivere alla russa “zmi” (“stringi”) ed è venuto fuori il tuo sorriso. se ti avesse detto di sorridere tu l’avresti mandata al diavolo. ma la città non voleva quello da te, voleva invece i versi di uno che non si è fatto sradicare dal campo, voleva i versi di assedio, di concime per i fiori di gennaio: perché il mandorlo sei tu, izet.
tuo erri
erri de luca