pensiero, io non ho più parole.
ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
pensiero, dove hai le radici?
nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io ritorca
come ha già fatto orfeo
guardando la sua euridice,
e così possa perderti
nell’antro della follia.
alda merini, fiore di poesia 1951-1997, einaudi