non ho sbagliato abbastanza. avrei dovuto insistere un po’ di più, dimostrare una maggiore diligenza, laboriosità. affinare il mio talento innato da malvivente, i colpi bassi sotto la cintura. sfruttare la mia faccia sorridente per distruggere tutti e non ricevere poi questa ostia del perdono. no, non ho peccato abbastanza, lo ammetto. sotirios pastakas
in quali eterni vigneti scoscesi a dirupo e dai vitigni ritorti, quasi inginocchiati di fronte quale astrale, fluttuante isola di cipro, a quale catena di atlante con quali uve dagli acini colore della polvere d’oro o rossi come sangue già da molto raggrumato all’inizio del tempo tu hai vendemmiato, luce? giuseppe conte
a primo acchito. stampa ottima: carta originale kodak, colori vividi, angolo di ripresa e luce giusti. che io mi riconosca in questo scarto è fuori d’ogni dubbio. ma l’oscurità con fissa dimora nei miei occhi è uscita color castano, il vortice della bocca si è fermata a due labbra rosse, l’ordinata pettinatura non corrisponde al [...]
c’è una dolcezza giù nella vita che non cambierei con niente di ciò che appartiene al cielo. e quando chissà da che, perché cominciamo tra due bocche estranee sino ad allora i miracoli tiepidi d’aurora dei baci giuseppe conte
nel becco giallo-arancio di un merlo in un fiore qualunque nell’orizzonte perduto e lontano del mare la Bellezza esiste è un mistero svelato un segreto evidente la vita la Bellezza esiste e non ha paura di niente neanche di noi la gente gianmaria testa
i nostri corpi fotovoltaici brilleranno in eterno di luce stellare illuminando cicli inesauribili d’amanti che si contemplano in adorazione del sé immortale astri in fuga verso l’origine destinati a sostituirci per illudere ancora altri amanti in attesa sulle rampe cieche della notte quando chiarore morto ci spegneremo in silenzio nel grembo cosmico della madre universale [...]
un grido, un grumo, un taglio una folata, un’aurora l’acqua che sogna la luna il seme che sogna il grembo voragine senza fondo vertigine senza tempo è tale la parola che cerco per te, mia vita, un grido, un grumo, un taglio quando pensando deraglio nel fervore della luce, nella musica di cristallo delle origini. [...]
il matematico bo sta per andare in aereo, ma il matematico bo ha molta paura del volo. il matematico bo teme che possa accadere il caso, che sull’aereo suo qualcuno metta una bomba. il matematico bo sta per rinunciare al viaggio, quand’ecco la matematica gli porta aiuto d’un tratto e il matematico bo lieto s’avvia [...]
ritornerò in punta di piedi stando attenta a non svegliare morti o viventi eccomi ritornata al paese dell’origine là dove tutto è cominciato paese della luce primordiale paese degli uomini che pagano un prezzo esorbitante per vivere liberi e morire in piedi come gli alberi fiammeggianti siamo nati da questa terra rossa siamo fatti di [...]
dunque l’inverno il vorticare della vista al gelo delle distanze l’idea di un tempo cavo mentre infuria la profezia come canto che muove un altro canto e la veggenza di chi dalla panchina farà a meno di un colore alla volta fino all’ombra fino alla fantasia d’essere cieco la notte che lucia si leva gli [...]