sia lode a Dio per lo spazioso inferno per l’assenza del sole, la sdentata fame del vento sulle rosse foglie, e la lesa querela dei dementi: per ogni forma prefigurante la violenza attiva del ragionevole niente: per la città sotterranea dagli angoli esatti, luogo sintetico, oggettivo, esente da speranza , imperfettibile – per il suo [...]
hai sognato un incendio di treni in una terra triste e triste sei. è arrivato il momento di scegliere tra essere canaglia o imparare senza pace nè rimedio a dividere la meraviglia con l’umiliazione. l’età è tutto. uccelli annegati nella saliva con cui non cantano, voci senza anima, anime senza semi. cammini sul ponte di [...]
crollo su di te come uno stormo di uccelli. e tutto è amore, è magia, è cabala. il tuo corpo è bello come la luce della terra nella divisione perfetta dell’equinozio. somma del cielo racchiuso fra due hangar, sei l’altezza di tutto e serpeggi nel favoloso suolo sponsale. la notte cambia in giorno perché esisti, [...]
adesso fa notte – fa preghiera. apre le serrature del silenzio fa apparire la mappa siderale e ci inginocchia per quello spazio immenso fra qui e l’orlo del cominciamento quando le spine dorsali stanno tutte stese. m.gualtieri
è in sé uccello e in sé nido – é in sé essere e in sé proprietà – in sé ala e in sé penna – in sé aria e in sé volo – in sé cacciatore e in sé preda – in sé vita della preghiera e in sé orante – in sé cercatore, [...]
che stai facendo, figlio? sogno, madre mia, sogno che sto cantando, e tu mi chiedi, nel sogno: che stai facendo, figlio? cosa canti nel sogno, o figlio? canto, madre mia, che avevo una casa. e adesso la casa non ce l’ho. questo canto, madre mia. avevo la mia voce, o madre, e la mia lingua [...]
con un sospiro gli ascensori iniziano a salire in alti edifici fragili come porcellana. fuori sull’asfalto si fa caldo il giorno. i segnali hanno le palpebre abbassate. la terra una salita verso il cielo. cima dopo cima, nessuna vera ombra. voliamo avanti a caccia di te per l’estate in cinemascope. e di sera sono un [...]
la cosa più importante quando cominciammo a scrivere non era tanto creare versi quanto nei versi riabilitare l’amore. su tutto quanto ci circondava aleggiava l’ombra della guerra passata. era necessario a noi stessi e alla gente intorno a noi scoprire la bellezza delle mattinate d’inverno, il valore di un sorriso al finestrino del treno dei [...]
amore è questo senso d’ali: averle, aprirle, fendere con il petto un elemento ignoto finora – e a un tratto divenuto la patria. come sono lontani il guscio e il bozzolo a cui credemmo appartenere, il buio dove crescemmo e dove non faremo mai più ritorno! lieta o dolorosa che sia la nostra ultima sorte, [...]
vorrei che tu non fossi mai venuta così nemmeno la notte sarebbe passata. e vorrei che tu non fossi rimasta così nemmeno il mattino sarebbe arrivato. vorrei che non venisse mai l’estate così l’estate sarebbe sempre in arrivo. h. nordbrandt