Author Archives: Salvatore

tu sei un bosco

tu sei un bosco e suolo silvestre è la tua pelle quando corro e ti accarezzo il ventre accovacciarmi sotto le felci tra la marna nascondermi tra le lingue pungenti essere un minuto granello un minuscolo seme e attendere l’arrivo del sole scrosciante e impetuoso come un torrente che mi colmi che io cresca e [...]

euridice

quando arriverò, canterò. il mio canto sarà luce, che induce i fiori a crescere e la gente ad amare. tutto è possibile, tutto. dal ventre si espande la luce. tutto è perdonato, tutto appianato. ogni foglia si muove nell’amore. barbara korun  

il salice

io crebbi in un silenzio arabescato, in un’ariosa stanza del nuovo secolo. non mi era cara la voce dell’uomo, ma comprendevo quella del vento. amavo la lappola e l’ortica, e più di ogni altro un salice d’argento. roconoscente, lui visse con me la vita intera, alitando di sogni con i rami piangenti la mia insonnia. [...]

respiro di pietra

respiro di pietra si gela e diventa silenzio della terra di nessuno. non un’ombra di pensiero, irremovibile sta di guardia qui e tende l’orecchio. eppure, un uccello potrebbe imparare timidamente a cantare. mariella mehr

addio mio novecento

c’era, prima di prima, un giardino pieno di luce pieno di muri da scavalcare e noi li scavalcavamo e tutto questo aveva un senso e il giardino era immenso e i muri erano veri. non, soltanto, pensieri. aldo nove

il tempo

per sempre non dal soggetto procede, non in preda all’ovunque si dica che niente, niente procede ma bianco, mettiamo che il bianco e da sempre, allagando, ci riesca, annaspando, ma chi, ma per sempre, dicendo che il nero, mettendolo tutto nel centro, il nero dell’urlo   spavento, noi che siamo nati nel rosso del sangue [...]

beauty

i poossessed beauty and lost it. i neglected love. the entire world turned its back on me. sotirios pastakas

notte

alto eucalipto e ampia luna. una stella trasale nell’acqua. cielo bianco, argentato. pietre, pietre scorticate fino in cima. accanto, nel basso fondale, s’udì il secondo, il terzo salto d’un pesce. immensa, estatica orfanezza – libertà. ghiannis ritsos

luci in lontananza

in viaggio di sera, la luce in lontananza era la mia forza. solo lei. solo lei. ieri, oggi e domani. ko un

il mio nulla

il mio nulla non bastava ci doveva essere altro. una civiltà di rame? un concetto di spazio? un santo padre? c’erà! non è bastata la primavera o forse sì? non lo so. s.m.