Author Archives: Salvatore

maggio

ci siamo, la lunga salita sta per finire. tra poco riusciremo ad affacciarci in cima, in cima all’altopiano dell’estate. fa ancora freddo, piove, tira vento, ma già qualche ragazza va ammainando i vestiti, per splendere, asta nuda della sua nudità. ma già le notti tradiscono il profumo. ma già si intravede la vetta, la bellezza [...]

aprile

d’aprile l’aria si fa appena  calda. pare una guancia. valerio magrelli

l’ape-ciliegia

l’ape ciliegia è sul melo in fiore, mi son scavata una strada all’inferno da me. ronza l’ape ronzante; mai cercò dio, né lo trovò. amelia rosselli  

una natura come questa

una natura come questa non era stata pensata, ma c’era sempre stata, complessa, prima non immaginata, ora è stata inventata, c’è. cesare viviani  

ecco che ci trasporta il tempo

ecco che ci trasporta il tempo come il Licenza ingrossato quell’inverno travolse il soggetto con l’ampio salice e la bella conca d’acque tranquillo  verdi, lui che era così mite. così ci trasporta il tempo dividendoci a pezzetti come tronchi separati a grande distanza dai flutti, ma poi non uno se ne perde. così smembrati galleggiamo [...]

natale

non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade ho tanta stanchezza sulle spalle lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata qui non si sente altro che il caldo buono sto con le quattro capriole di fumo del focolare. g. ungaretti  

la voce del poeta

la voce del poeta è unica e irripetibile essendo l’eco del suono di una corda tesa al massimo che si spezza sull’arpa dell’anima. è la corda dorata di un raggio di sole. bella e triste contemporaneamente. josip osti  

la vicenda

la vicenda più strana è quella che si svolge tra un corpo morto e chi lo ama, lo prega, lo adora. i ricordi, i rimpianti, le colpe, la nuova libertà. davanti alla tomba un amore che nessuno può capire. viene da pensare a chi ama la montagna, a chi affronta la roccia cesare viviani

ai rami

ai rami le foglie alla parola il nodo niente cede l’azzurro sia con te a tenerci s.m.

eccomi, sono tornata

mentre mi abbandonavi la volpe faceva la sua tana nel calco della bella testa pensante sul cuscino immobile un odore selvatico di bestia si mescolava all’odore domestico dei tuoi capelli una forma fulva inaddomesticabile nidificava nel nero assoluto dei tuoi capelli addomesticami dicevi addomesticami mentre mi abbandonavi la bestia abbandonava il suo peso invernale dov’è [...]