le mani afferrano il vuoto oltre la porta di casa le radici sono spezzate il respiro ha il sapore degli addii. ho paura perfino di guardare nelle stanze dove si è perso il cuore. l’enigma di un piano inclinato è un grido perduto nel vento. sono andati via davvero qui non c’è più nulla da [...]
strisce bianche sono nuvole che si scostano cirri di cui si legge ben poco s.m.
è così il sole quando mi alzo. usurpato s.m.
quand’ero ancora ragazzo ho provato più volte di seguito a colpire qualcosa con un sasso o a saltare più scalini possibili prima che dietro di me si chiudesse la porta del condominio quello che stavo facendo era un gioco subconscio che mi permetteva di non annoiarmi con me stesso e di pensare a ciò che [...]
“in caso di pioggia” “si vende pane caldo”. cielo azzurro sorriso di dove sei albero d’agrume dopo l’altro. campale, sostanziale, film del non senso. senso, filo, non. apre isole di un occhio scopre le sue carte, alcune. in silenzio scorre la campagna della strada l’altro dei suoi occhi si frappone tu mi presti il baluginare [...]
puoi sentirti animale ferito? e animale ferito puoi sentirti uomo? un cervo, pensiero o un cane che incontri, zoppicanti entrambi e tu ferito a pena giampaolo de pietro
quando il silenzio ha una sola voce allora ci sei dentro nicola manicardi
né segreto né patto. né muta sottomissione né profezia. ascolto come arriva la fiumana delle parole. riunisco le vittime. abbraccio i cadaveri e con essi incendio questa pira comune dell’oblio. ada salas
disponemmo il collo come chi guarda gli uccelli. un filo discese proprio verso il papavero d’amore che avevamo bevuto. non chiudemmo gli occhi tu sfiorasti la mia ferita fino all’aurora. ada salas
un uomo guarda un fiume. è una bella immagine soprattutto, se evitiamo di precisare che l’uomo è cieco e il fiume è secco. ma anche così aggiunto il dettaglio, l’immagine è bella o, forse, ancora più bella guadagna con quel che perde. così è la poesia così è la vita j.v. piqueras